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Описание1928-01-22-lettera-a.jpg |
Italiano: Lettera di Arrigo Mosca dalla Spagna indirizzata al padre Antonio Mosca a Bologna |
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Дата | |||||||||||
Источник | Archivio privato di Albertomos | ||||||||||
Автор | Текст: Arrigo Mosca | ||||||||||
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Barcellona, 22 gennaio 1928 Sig. Mosca Antonio Savenella 40 Bologna
Carissimo babbo, ho ricevuta la tua graditissima del 6 e dell'11 u.s. e così pure le lettere di Parigi e di Roma inviate a Costa, e le altre unite alla tua del 6 pure di Parigi e della Ass. Elettrotecnica; non ho invece ricevuta quella Agenda, che fin dal 6 u.s., dici di avermi spedita. Prima di ogni altra cosa devo chiederti molte scuse per aver tardato tanto a darti mie nuove. Prendo nota dell'arrivo della rivoltella; ti avviso che oggi stesso mi è giuno l'assegno della Cassa di Risparmio di Bologna, quello famoso delle duecento lire, e che immediatamente lo rispedisco alla Cassa stessa firmato, ciò per seguire le Sue indicazioni; tu poi sarai infine chiamato per riscuoterlo. Ho graditi i saluti di Vaccari e di Zanetti, mi ricorderò poi di loro. Mi ha molto sorpreso e dispiaciuto quello che mi hai riferito a proposito della salute della Sig.a Gamba; io non ho più scritto, perchè non ne ho più avuto il tempo, ma scriverò presto.
Costa gradisce i saluti e li ricambia vivamente; le sue condizioni finanziarie non migliorano molto rapidamente, tuttavia oggi riesce a sbarcar benino il lunario, raggiungendo un guadagno mensile di 400 pesetas (ossia L.1200); che qui con questa somma non può fare il signore, è poco.
La mia situazione non è ancora mutata un gran chè, come vedi sono ancora fermo a Barcellona e prevedo di restarvi anche tutto febbraio.
Il Sig. Mira è stato qui ultimamente insieme con il Sig. Domenech e Signora. Quest'ultimo signore è quello presso il quale io andrò prossimamente impiegato; è un giovane sui 28 anni, che mi sembra molto serio, buono e lavoratore, suppongo che, anche dal modo come ci siamo trattati, subito fin da questi primi giorni di nostra conoscenza, più che un "padrone" avrò trovato un buon amico, e ciò fa sempre piacere. Sono stato sempre in compagnia di questi Signori durante tutta la loro permanenza qui, e quasi sempre sono stato con loro a colazione ed a pranzo. La compagnia del Sig. Mira risulta sempre molto piacevole, avendo sempre egli qualche cosa di allegro da raccontare, e sopratutto perchè sa raccontare in forma adornata ed interessante; La Signora Domenech anche molto gentile e simpatica, ed il Sig. Domenech di poche parole, però sempre benevolo e di buon umore.
Trattando di affari, il Sig. Domenech sta per concludere con la Società della pozzolana, al moomento della costituzione, un contratto in virtù del quale si impegna di acquistare 40.000 tonnellate annue, e riservandosi d'altro lato la vendita esclusiva nel nord della Spagna; per dar forza al contratto il Sig. Mira verserà, in sostituzione del Domenech del quale è parente, in contatnti, a titolo di garanzia per la vendita, alla Società della pozzolana, la somma di 300.000 pesetas. Fra me e Domenech poi abbiamo verbalmente convenuto che io dovrò prendermi tutta la responsabilità tecnica nello svolgimento della vendita di pozzolana e di altri materiali da costruzione di cui si occupa tuttora la sua azienda. Il mio stipendio lo abbiamo convenuto in 500 pesetas mensili, avente il solo scopo di provvedere alle mie necessità più immediate, mentre che la ricompensa per le mie competenze la discuteremo in seguito, e avrà la forma di partecipazione agli utili. Intanto però la società della pozzolana tarda per diverse cause a costituirsi, e suppongo che tarderà oltre febbraio, e di conseguenza Domenech ed io (!) dobbiamo aspettare. Domenech ha fatto ritorno in Santander con Mira, e qui verrà solo quando preveda di poter concludere qualcosa di definitivo. Il compenso da me preteso dal Sig. Uribarry per le mie relazioni pare assicuato, senonchè ancora non si è tradotto in contanti; e il Sig. Uribarry oggi è a Jaen (lontano parecchio da qui). In considerazione delle condizioni attuali il Sig. Mira mi sovvenziona; quindi io non potrei andare meglio. Intano sto cercando di mettere il naso negli affari della società, e sopratutto negli impianti che dovranno fare in Canaria, suppongo di riuscire nel mio intento; ciò significherebbe per me guadagnarmi extra qualche migliaio di pesetas. Tengo qualche speranza. Ti ho dunque riassunto tutto.
Dunque Tino vuole la Radio! Sta bene, digli pure che non si disperi che io lo ricordo; però bisogna bene che abbia pazienza. Io non sono ancora miliardario, e anche per questo ci vuole pazienza; ma lo diventerò, quindi anche Tino avrà la Radio. Digli che gli scriverò anch'io, così come lui fece a me, un lunga lettera appena abbia un po' di tempo, spero presto. Come va la tua salute? e l'Ornella come sta? cosa fa? Suppongo poi che anche tu e la mamma stiate bene, e ve lo auguro molto. Io sto bene, e ingrasso un po',forse perchè le mie occupazioni e la mia vita attuale non sono molto faticose. Qualche volta penso alla vita che facevo ai Granelli [1], e non mi arrabbio solo perchè è già passata nel ciclo dei ricordi! Agostini, poveraccio! E' capitato non troppo bene, buon per lui che non se ne può accorgere vedendo le cose di lì. Ho rivisto qui vari conoscenti ed amici vecchi; fra i varii è Bianchini più sorridente e contento che mai. Ed ho imparato a conoscere altri un po' di tutte le razze, tedeschi, francesi, inglesi e americani. Ti scriverò presto un'altra volta, intanto bacia tanto per me la mamma, l'Ornella e quel birichino di Tino, e digli che studi e che faccia bene. Ha incominciato un'altra volta a studiaare il piano? Fa gli auguri all'Ornella ed i rallegramenti per il suo impiego, con quello sarà milionaria prima di me!
E i ritratti che mi hai promessi? Mi viene in mente che non sarebbe male che tu cercassi un tuo quadrettino discreto da offira da parte tua al Sig. Mira; egli è appassionato per la pittura e lo grdirà molto! Io poi sono contento ache perchè artisticamente ti imparerà a conoscere. Se mai lo invieresti a me. E' un essere bizzarro e son certo che non gli dispiacerebbe affatto, anzi gli sembrerebbe originale un quadro di insalata e simili! Tanti auguri e baci dal tuo aff.mo Arrigo
I fiori che ti unisco (son pochi perchè di più non ci stanno) sono per la mamma (a lei piacciono tanto!) e per te; soo "violetas mimosa jazmines" che si vendono dalle caratteristiche ragazze spagnole, qui nella Rambla, che prende appunto il nome "dei Fiori" perchè per tutta la sua lunghezza è occupata dai banchetti delle fioraie. La mia finestra guarda proprio nella Rambla a metà.- ↑ c'è una cartolina - veduta del castello di Bardi - spedita il 6.10.1927 dalla località di Granelli, frazione di Bardi in provincia di Parma, da Arrigo Mosca al padre, in cui afferma che la pozzolana attende
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